Acerra
ACERRA: Nonostante tanti fondi, il comune registra 158 mila euro in meno nelle casse
Da anni ad Acerra si ripete il mantra che ogni manifestazione pubblica viene pagata dall’Unione Europea. Questi infiniti fondi viene detto che sono vincolati a “manifestazioni culturali” e che non possono essere utilizzati per investire sul lavoro, il reddito o la salute.
Anche quest’anno tali eventi si sono puntualmente ripetuti, così come il mantra “ce lo paga l’Europa” sottintendendo che nemmeno un centesimo degli Acerrani sia stato utilizzato. Peccato che la verità tra propaganda e fatti stia negli atti che smontano questa gigantesca balla.
Dei 358 mila euro del costo complessivo del progetto, 200 mila provengono dal POC Campania 2014/2020, e 158 mila dal bilancio comunale, cioè dalle tasche degli Acerrani.
Un impegno di spesa, che a poche settimane dalle elezioni amministrative, farebbe pensare a una propaganda elettorale pagata dalla città e che rappresenta uno schiaffo agli Acerrani che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Questi eventi sono importanti per una città per farsi conoscere, per incentivare l’economia e il commercio e creare quello spirito di comunità, tant’è vero che nella futura amministrazione a 5 Stelle tali momenti verranno confermati valorizzando i talenti della nostra terra, ma soprattutto senza prelevare 1 centesimo dalle tasche degli Acerrani.
La finalità che questi fondi dovrebbero conseguire però riguarda la valorizzazione dei beni culturali Acerrani, che a loro volta potrebbe creare una filiera economica virtuosa per la città. Tutto ciò, ancora una volta, non è avvenuto. La cultura Acerrana non è stata valorizzata; togliendo i giorni degli eventi, attorno alle attività economiche non è stata creata una filiera economica strutturale così come il lavoro che genererebbe. Allora ci chiediamo a chi sono servite queste feste? Alla città per crescere o all’amministrazione per farsi propaganda elettorale?
Per amministrare ci vuole la diligenza del buon padre di famiglia, e ciò significa garantire prima almeno le condizioni minime di dignità e i servizi a tutta la città e poi eventualmente spendere i soldi in altro. Nell’Acerra del domani nessuno dovrà rimanere indietro e nessuno dovrà sentirsi escluso dalla comunità.
Nota positiva è che dopo la denuncia pubblica dello scorso anno inerente all’affido del servizio fotografico a una società non Acerrana, quest’anno i professionisti locali sono stati chiamati a svolgere questa attività. Questa è l’ennesima battaglia vinta per la dignità, dei professionisti e della città di Acerra. (Comunicato Meetup 5 stelle Acerra)
Acerra
Rifiuti ad Acerra: gli ambientalisti collaboreranno con ISPRA
“Siamo pronti a collaborare con l’avvocatura dello Stato e ISPRA per mostrare e fornire le prove dello scempio ambientale commesso sul nostro territorio”. Sono queste le parole di Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista di Acerra (Napoli), all’annuncio di un supplemento istruttorio da parte dell’avvocatura di Stato per la proponibilità di un’azione civile di risarcimento per i danni ambientali provocati dagli sversamenti abusivi accertati a carico di alcuni imprenditori locali.
Il Ministero dell’Ambiente, infatti, in una risposta inviata a Legambiente e Libera, ha annunciato di aver chiesto all’Ispra il necessario supporto tecnico per accertare i danni ambientali dovuti agli sversamenti per i quali sono stati condannati i fratelli Pellini, che hanno recentemente ottenuto, in Cassazione, la restituzione del patrimonio confiscato negli anni scorsi, per decorrenza dei termini. “In tutti questi anni di battaglia – ha continuato Cannavacciuolo – abbiamo avuto modo di ispezionare e attenzionare perfettamente il territorio. Con coraggio e responsabilità siamo in grado di mostrare e fornire le prove reali dello scempio ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. E’ ora di risequestrare i beni degli inquinatori e di iniziare a risanare tutte le aree oggetto di sversamento e interramento di rifiuti”.
Acerra
Acerra, terra dei fuochi: volontari scoprono l’ennesima discarica
I volontari “antiroghi” di Acerra (Napoli), fanno fermare i lavori per la realizzazione di un opificio nell’area Asi cittadina, dopo aver scoperto che dal suolo spuntavano rifiuti speciali coperti da uno strato di terra. La denuncia degli ambientalisti ha fatto scattare i controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, che hanno sottoposto l’intera area a sequestro in attesa di ulteriori controlli. “Stamattina – spiega Alessandro Cannavacciuolo, uno dei volontari – siamo stati costretti ad intervenire perché abbiamo notato che gli scavi precedentemente effettuati stavano per essere riempiti di cemento armato. Questo significava coprire i rifiuti emersi, ossia guaine bituminose, scarti di demolizione, di pezzame, e anche fanghi di depurazione”. I volontari ora invocano lo “stato di emergenza ambientale”. “Il nostro territorio va immediatamente bonificato – conclude Cannavacciuolo – questo ennesimo ritrovamento di rifiuti interrati è la dimostrazione che il disastro ambientale ad Acerra è ancora in atto. Intervenga lo Stato e dichiari lo stato di emergenza”.
Acerra
Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio
In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.
-
Attualità3 mesi fa
Fiat Pomigliano, agitazione nello stabilimento automobilistico dopo le dichiarazioni dell’ad di Stellantis Tavares
-
Attualità9 mesi fa
La vacanza a Napoli si trasforma in un incubo per una coppia”Restituiscici qualcosa”
-
Attualità9 mesi fa
Autovelox sulle autostrade a Napoli,
-
Caivano8 mesi fa
CAIVANO. Il prete Patriciello scrive una lettera aperta alla Meloni chiedendo di legittimare l’illegalità.
-
Afragola9 mesi fa
AFRAGOLA. Caso Trimarchi. Parla l’altra vittima. “La mia spritzeria è in regola. Io vittima dei moralisti da tastiera”
-
Caivano9 mesi fa
CAIVANO. Le 13enni e i ragazzi dello stupro vivono al Rione IACP (Bronx) e non al Parco Verde.
-
Politica2 settimane fa
SANT’ANTIMO. La Polizia Locale irrompe durante l’evento di Buonanno e fa rimuovere la cartellonistica pubblicitaria
-
Politica3 mesi fa
SANT’ANTIMO. Cartelle pazze della TARI. Peppe Italia accusa Massimo Buonanno. Buonanno si difende chiamandolo “ex, ex, ex, ex”